Celebrata la Giornata del Malato al Santuario della Guardia di Tortona con il nostro vescovo Marini. – FOTO e AUDIO omelia

RIPARTIAMO DALLA CURA DELLE RELAZIONI

Sabato 10 febbraio 2024 il Santuario della Madonna della Guardia di Tortona si è trasformato in una “piccola Lourdes” ove è stata celebrata la Giornata Mondiale del Malato alla presenza di numerose autorità civili e militari, associazioni di volontariato che prestano il loro generoso servizio ai più bisognosi e molti fedeli devoti. La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dal nostro vescovo mons, Guido Marini concelebrata da alcuni sacerdoti orionini e diocesani. Un appuntamento ormai diventato tradizione per questa importante data nella quale dopo la pandemia, si è pensato di istituire questa giornata in particolare per coloro che operano nel mondo della sanità pubblica e privata come atto di ringraziamento e di intercessione alla nostra Madonna della Guardia per il loro operato per i malati e la numerosa adesione a questo appuntamento ne è la prova di voler camminare e ritrovarsi insieme in particolare in questo anno che si inserisce nelle celebrazioni particolari dell’anno della Preghiera voluto dal Santo Padre e per la Congregazione inoltre in questa giornata è stato aperto l’anno mariano-orionino nel centenario della data nella quale Don Orione ha annunciato la “Mater Dei” come titolo proprio della Madonna per la sua Piccola Opera della Divina Provvidenza. Il Vescovo nella riflessione, prendendo spunto dalla pagina evangelica di questa domenica sesta del tempo ordinario nella quale viene presentata la figura del lebbroso che viene guarito da Gesù, nel suo incipit ha indicato subito come dobbiamo desiderare “vedere nella figura del lebbroso il volto e la vita di ogni persona malata, sofferente nel fisico, di ogni persona che vive l’esperienza del dolore. Vogliamo, prosegue il vescovo, che questa contemplazione ci porti ad un movimento nuovo del cuore, ad un sentire diverso, ad una compassione più grande, ad una preghiera più intensa, ad una operosità più generosa.

Evidenzia poi tre “mali” che possono essere presenti in ognuno di noi se l’anima ed il cuore non è totalmente donato al Signore. Un primo male è quello di poter “infangare il volto di Dio” se non lo guardiamo con un volto davvero innamorato di Lui che è la nostra eternità. Il secondo male è quello di poter “trattare la Parola di Dio come una qualunque parola umana” se non gli diamo il vero valore e non corriamo dietro alla parole del mondo. Il terzo male è quello di poter “non rispettare il sesto comandamento” che ci indica di non commettere adulterio e pertanto dobbiamo essere forti nella fede per non cadere nelle tentazioni sia del corpo che nell’anima ed avere la forza di riconoscere il bene e l’amore del prossimo. Mons. Marini conclude la sua riflessione con l’invito che è stato cantato nel ritornello del salmo responsoriale che ci ricorda che il Signore è nostro rifugio e ci libera dall’angoscia “perché noi vogliamo essere guariti e questa sia preghiera sentita e desiderata”.
Al termine della riflessione, alcuni fedeli hanno ricevuto l’Unzione degli Infermi, rito molto significativo che ha coinvolto spiritualmente tutti presenti nel pregare coralmente il Signore perché guarisca e lenisca i dolori dei nostri fratelli e sorelle che si trovano in qualsiasi genere di malattia spirituale e corporale.
Prima della benedizione finale, il rettore don Renzo Vanoi ha ringraziato i presenti e ha riportato un passaggio del messaggio che il direttore nazionale della Pastorale della Salute, don Massimo Angelelli ha inviato per questa occasione al nostro vescovo Guido e che si rivolge ad ognuno come impegno in questo importante ambito sanitario. Ha auspicato che “ogni persona malata, i curanti, gli operatori pastorali, le famiglie, possano riscoprire in questa Giornata e in quest’anno di preghiera che ci condurrà al Giubileo del 2025 il volto sereno del Cristo, che ringraziando dice: ero malato, e ciò che hai fatto a questo malato l’hai fatto a me. Ossia, hai avuto cura di me!”. Durante il canto dell’Ave di Lourdes, il vescovo si è recato sul sagrato della Basilica per la benedizione dei numerosi mezzi di pubblica utilità presenti.
Questa giornata possa davvero rimanere impressa nel cuore di ognuno e possa essere di aiuto nell’operato quotidiano in ogni professione volta al bene del prossimo. Maria Regina della Guardia, aiuto dei cristiani e salute degli infermi interceda per noi.

ASCOLTA OMELIA (mons. Guido Marini)

GUARDA LE FOTO (di Luigi Bloise)