4 ott: Festa di San Francesco d’Assisi nel Convento dei Frati a Voghera

2016_ott_4_voghera_san-francesco_foto_diocesi_-33_0Martedì 4 ottobre, nella festa del Patrono d’Italia San Francesco d’Assisi, presso il Convento e Santuario S. Maria delle Grazie dei Frati minori in Voghera il nostro vescovo ha presieduto la solenne concelebrazione con i frati del convento e i sacerdoti della città. Una numerosa presenza di autorità civili e militari, di associazioni e di fedeli hanno onorato questa festa che ha voluto essere anche un momento di auguri di onomastico e compleanno per il nostro vescovo Vittorio Francesco Viola. La Santa Messa è stata animata dai bambini della scuola elementare “Edmondo De Amicis” della città. Padre Cristoforo, guardiano del Convento all’inizio della celebrazione ha voluto sottolineare quanto questa presenza di ognuno, in questo giorno solenne: “vogliamo chiedere al Signore quell’umiltà che ha contraddistinto la vita del nostro Francesco e vivere di carità che arrivi a tutti i nostri fratelli e così potremmo sempre più essere una Chiesa viva che irradia e proclama al mondo la Parola di verità. È questa Parola di verità, Vangelo di nostro Signore che il Vescovo ha richiamato nell’omelia, traendo spunto da alcuni insegnamenti che la vita di Francesco ci ha lasciato in eredità.

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E’ difficile dire qualcosa della santità di Francesco perché è tutto di una verità e semplicità disarmante, tutto è portato all’essenziale. E senti come nella vita di Francesco altro non c’è che il Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo, regola di vita dei frati minori. Francesco amava il Vangelo a presa diretta, per come suona, per come ci raggiunge la Parola evangelica e tutto nella sua vita è finalizzato a questa conoscenza nella persona di Gesù Cristo. Tutto portato all’essenziale: conosco Cristo povero e crocifisso e questo è tutta la ricchezza, pace, armonia e gioia di Francesco”. E poi un grande cenno su come la nostra vita dev’essere segnata dalla Croce di Cristo. “Come ascoltato dalla Lettera di Paolo ai Galati: non ci dev’essere anche noi, nessun vanto se non nella Croce di Gesù Cristo. E le parole di Francesco a questo fanno eco: Conosco Cristo povero e crocifisso e questo basta, è il tutto. Dobbiamo far spazio al giogo soave della croce come Francesco, liberandoci da tutto, creando uno spazio dove nulla e nessuno possa appropriarsi di qualcosa che tolga spazio a questa sapienza unica della Croce. Accogliere la sapienza del Vangelo e non desiderare altro che Cristo povero e crocifisso unica vera sapienza e unica possibilità per una vita piena di gioia è quanto dobbiamo chiedere al Signore oltre al coraggio di liberarci da tutto ciò che ci condiziona e spogliarci di tutto ciò che ci incatena per essere liberi di rispondere al suo amore, nell’amore verso di lui e tra di noi”. Al termine dei saluti del commissario prefettizio il dott. Sergio Pomponio ci si è recati all’altare di San Francesco nella navata laterale della Chiesa per l’offerta dell’olio. Una celebrazione davvero di famiglia che fa bene alla Chiesa, che crea comunione con Dio e con i fratelli.