Novena Immacolata_1 giorno_AUDIO omelia don VANOI

Nella Basilica Santuario “Madonna della Guardia” è iniziata solenne novena in preparazione all’Immacolata Concezione. Ogni giorno il rettore don Renzo Vanoi offrirà ai fedeli una riflessione spirituale. In questo primo giorno ha sottolineato l’importanza di pregare e vivere bene questi giorni affidandosi alla Vergine. “Dobbiamo chiedere le grazie necessarie per la nostra vita di ogni giorno perchè possiamo sempre più sperimentare la misericordia del Signore”. La prima lettura di oggi ci fa capire un paradosso: il potere umano è “inumano”; l’unico regno “umano” è il regno di Dio. Daniele vede quattro bestie: un leone mostruoso, che si rizza come un uomo e ha cuore di uomo; un orso, al quale viene detto: “Su, divora molta carne”; un leopardo a cui viene dato il dominio e infine “una bestia spaventosa, terribile” che divorava, stritolava, calpestava. Ecco il potere umano non sottomesso a Dio, crudele, inumano, che sembra non dover mai finire ed è miserabile, inconsistente. Ad esso Daniele contrappone il potere di Dio nella visione di “uno, simile a un figlio d’uomo”, che riceve potere, gloria e regno da Dio stesso. E il re che ha preferito soffrire anziché far soffrire, che si è fatto uomo per capire meglio gli uomini e guidarli in modo umano, con mitezza e umiltà. La profezia di Daniele anticipa la grande rivelazione del Nuovo Testamento, dove è ricordata in momenti decisivi. Il Figlio dell’uomo al quale Dio dà gloria, potenza e regno è evocato da Cristo nella risposta al Sommo Sacerdote: “Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?”. “Si, e vedrete il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo…”. E i cristiani hanno esultato nel rileggere la profezia, e contemplano Cristo alla destra di Dio. Nell’ultimo incontro di Gesù con i suoi, egli proclama che questa profezia è attuata: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra”.
Questa visione deve dunque essere per noi motivo di fiducia incrollabile e di esultanza: Cristo ha ottenuto il regno eterno, è il nostro re mite e umile, che ci ha fatto sacerdoti del Padre suo.

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