l’arrivo della Statua

statuaNell’agosto del 1956 hanno termine i lavori di ancoraggio delle fondamenta. Esattamente un anno dopo i profilati lavorati ed adattati dalla Ditta Bossi di Milano, hanno già la forma portante richiesta dalla torre. Nell’agosto del 1958 la Ditta costruttrice “Torchio” di Asti completa in gran parte il rivestimento dell’ossatura metallica della torre. È già pronta la grande statua della Mater Dei, opera dello scultore Narciso Càssino di Candia Lomellina.

Nel pomeriggio del 13 agosto, dalla fonderia Battaglia di Milano, divisa a settori, parte alla volta di Tortona la statua della Vergine che pesa 120 quintali, amorosamente adagiata su due autocarri: il primo del Piccolo Cottolengo Genovese, il secondo della Ditta Fumagalli di Milano, per interessamento del Comm. Franzosi.L’incontro della statua della Madonna con la Diocesi è fissato in Casteggio da dove, una folla strabocchevole, attraverso Montebello, Voghera e Pontecurone le fa ala sino al Santuario di S. Bernardino, per vederla collocata davanti l’ingresso del tempio, tra fasci di luci di riflettori, pronti ad illuminarla via radio per mano del S. Padre Pio XII. Alle solenni cerimonie, con le massime autorità del Comune e della Provincia, sono presenti i Cardinali Siri e Roncalli, con l’Arcivescovo di Tortona Mons. Melchiori cui fanno ala pellegrini giunti dall’Inghilterra, dalla Svizzera, dalla Francia e dalla Spagna.

Don Pensa, purtroppo, non può essere presente perché il cuore stanco non va bene ed il medico ha proibito il viaggio da Roma a Tortona, ma è tra i suoi figli con un commosso messaggio: “Pieno di consolazione e di conforto, vedo il voto di Don Orione realizzarsi. La grande statua della Madonna fusa col rame offerto dai devoti di Maria, copre col suo materno manto le tombe dei suoi apostoli e benedice la terra tanto cara ai loro cuori. Stringonsi intorno al venerato simulacro i Figli della Divina Provvidenza, le Piccole Suore Missionarie della Carità, l’intero popolo e le autorità del tortonese guidati dal venerato pastore. La santa Chiesa è presente col Vicario di Cristo che illumina la statua da Roma, presente con due suoi Prìncipi, decoranti la sacra cerimonia con lo splendore della porpora romana. Baciando il piede del grandioso simulacro, rinnovo con presenti tutti la consacrazione al cuore di Maria affidando alla sua custodia la promessa di fedeltà a Cristo, di incondizionata ubbidienza al suo Vicario. Viva Maria! Viva Don Orione!”.