Don Orione ci invita a “terminare” questo tempio

statua davanti al santuarioProprio Don Orione ci spinge a fare qualcosa per abbellire il santuario con la sua stessa parola: “Carissimi c’è da finire il santuario, c’è da completarlo… vedete come è spoglio? Non ve lo immaginate bello, perfezionato nei particolari, rifulgente di marmi e di ori, di pitture, di mosaici, di luci?… Oh sì, verrà bello, sempre più bello, bellissimo… Vi spaventate per quattro soldi che occorrono per aggiustare e mettere in ordine quattro muri? Oh povero me! Ma che gente siete? Il santuario deve diventare bellissimo… Sicuro, bellissimo, lo ripeto, un’opera d’arte, anche se io non lo vedrò; lo vedrete, però, voialtri, almeno alcuni, e allora direte che erano giuste le mie parole.” 

E la sera del 31 agosto 1931 disse: “La gente in genere ha bisogno di vedere dove vanno a finire i soldi che mette in mano al sacerdote. Quando vedono che le oblazioni, la carità e le offerte vanno a finire per abbellire la casa della Madonna allora danno volentieri e sono i primi a dare.Io non avevo nulla: quel santuario se lo fece la Madonna. E a criticare e a dire – vedrete che farà fallimento – erano proprio i nostri. Ma la Madonna non mi ha mai lasciato confuso all’ora dei pagamenti… e il santuario è bello come un fiore, monumento di fede e di arte. La Madonna mano mano cambiò gli animi.” E nell’aprile del 1931 disse, con slancio confidenziale: “La facciata del Santuario voglio che sia tutta in mosaico. E a chi dice che viene a costare troppo rispondo: vi voglio lasciare dei debiti da pagare, così la Congregazione si manterrà sempre umile”.

La parola di Don Luigi Orione ci conforta, ma ci fa essere anche prudenti, e ci invita ad attendere, ma non a sederci. Confidiamo molto perché è lui che lo vuole e otterrà tutto dalla Madonna, dato che ora sta seduto ai suoi piedi come lui stesso dice:

Vicini a Te, o Maria: sempre con Gesù, sempre con Te,

seduti ai tuoi piedi, o Madre nostra, in Paradiso, in Paradiso.”