SIEDITI AL BANCHETTO DELLE NOZZE ETERNE
Sabato 1 febbraio 2025, è stata celebrata la Santa messa di trigesima in suffragio dell’anima del nostro caro Don Renzo Vanoi tornato alla Casa del Padre proprio nel giorno della solennità di Maria Mater Dei, titolare del Santuario che lui ha custodito e dove ha svolto il suo ministero negli ultimi dieci anni. La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da Sua Ecc.za Mons. Erminio De Scalzi, già vescovo ausiliare di Milano ed abate di Sant’Ambrogio, amico e collaboratore nei lunghi anni nei quali Don Renzo ha prestato il suo servizio pastorale nella parrocchia orionina di Milano come parroco ed ha ricoperto nella diocesi ambrosiana importanti incarichi tra i quali, Decano e Prefetto di Porta.
Presenti numerosi confratelli della Congregazione e della Diocesi di Tortona, i suoi familiari e tanti parrocchiani e fedeli devoti del Santuario che nei lunghi anni trascorsi insieme a Don Renzo hanno sigillato un’amicizia vera e potuto trovare in lui una guida sicura.
“Il nostro cuore è ancora impersuaso e mesto, sente il bisogno di fare memoria del carissimo Don Renzo”. Inizia così la riflessione profonda, toccante e amicale di mons. De Scalzi, che ha voluto ripercorrere alcuni tratti e tappe che hanno caratterizzato la vita di Don Renzo evidenziando però la grande speranza del cristiano sulla vita eterna, certi che ora “è seduto al banchetto delle nozze eterne”. Commentando il Vangelo di questa liturgia, festa della Presentazione al Tempio, il vescovo conclude l’omelia sottolineando come don Renzo nell’ultimo giorno della sua esistenza terrena, abbia esaltato ancor più grandemente la preghiera che ogni sera la Chiesa invita a recitare, ovvero quella del “Nunc dimittis”, chiedendo al Signore di “lasciare che il suo servo vada in pace secondo la sua parola”.
Il silenzio, il raccoglimento, le lacrime, la preghiera, il dovuto grazie, sono stati gli elementi che hanno caratterizzato questa mesta celebrazione e con le parole del vescovo De Scalzi tutti noi vogliamo elevare lo sguardo al cielo e dire a Don Renzo: “ti vogliamo bene, ti siamo grati, ti assicuriamo che porteremo avanti quanto ti stava a cuore”.
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